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Armocromia e le dive di Hollywood

  • Immagine del redattore: cinebucolico
    cinebucolico
  • 5 dic 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 6 dic 2022

A cura di: Angelica.


Ad oggi ormai quasi tutti abbiamo sentito parlare di armocromia, sui canali social, da varie influencer, amiche e appassionate di colori. Ci sembra una disciplina molto nuova e vicina ai nostri giorni, dato che ha proprio spopolato negli ultimi tre anni.

Si tratta di un analisi di consulenza d'immagine, in cui viene analizzata la pelle e la sua reazione ai vari colori. Da considerare abbiamo quattro variabili indipendenti, quali: sottotono (freddo-caldo), intensità (alta-medio-bassa), valore(chiaro-medio-scuro) e contrasto(alto-medio-basso).

In base alle caratteriste della nostra pelle di queste variabili si useranno su di noi colori con le stesse specifiche, così da farci rientrare in 4 palette stagionali ed eventualmente nei loro 12 sottogruppi.


Molto interessante è la storia di questa materia, che risale a circa 100 anni fa, e pensate un po', proprio grazie al cinema!

Difatti la tecnica di usare dei colori amici per far risaltare vari e diversi tipi di incarnato è nata grazie al cinema hollywoodiano negli anni '20, con il suo passaggio al technicolor truccatori, costumisti e case di makeup sentono l'esigenza di padroneggiare al meglio la tecnica dei colori!


Negli anni ’30: la costumista californiana Edith Head, che vestì e creò palette per le più affascinanti dive di Hollywood, si fece molto conoscere per la diffusione dell'armocromia.

Ricordiamo quattro Dive delle palette Inverno, Estate, Primavera e Autunno che non solo sono passate alla storia, ma i loro look sul set divennero celebri e replicati ancora oggi.


"Colazione da Tiffany" del 1961 diretto da Blake Edwards, in cui Audrey Hepburn indossa colori a base fredda, intensità alta e di valore medio-scuro, oltre all'intramontabile combinazione di bianco e nero, donanti a chi come lei appartiene alla stagione cromatica Inverno.


Passati alla storia sono anche i look dalle tonalità pastello di Grace Kelly, appartenente alla stagione cromatica estate le sue caratteriste sono sottotono freddo, intensità medio-bassa e valore medio-chiaro.

Nel film “Caccia al ladro” del 1955 di Alfred Hitchcock, vediamo un compendio di armocromia dagli abiti alle ambientazioni, dove il beauty look è sempre fresco e luminoso proprio come i colori degli abiti che indossa.



Nel film “Gli uomini preferiscono le bionde” (1953) di Howard Hawks.

Marilyn Monroe è straordinaria proprio quando indossa i colori più brillanti: blu elettrico, rosso, verde smeraldo e il rosa shocking dell’abito più famoso della storia del cinema, quello che porta mentre canta la canzone “Diamonds are girl’s best friend”!

La famosissima Marilyn appartiene alla stagione Primavera dove i colori sono caldi, molto accessi ad intensità alta e con valore chiaro.



E per ultimo ricordiamo Sofia Loren e la sua palette Autunno, calda con intensità bassa e valore medio-scuro, troviamo la sua armonia dei colori, in alcune scene di uno tra i suoi film più famosi, “Pane, amore e…” (1955) di Dino Risi, più di tutti l’abito rosso pomodoro indossato nella scena in cui balla il “mambo italiano”.



In conclusione è proprio grazie al cinema che dobbiamo la nascita e diffusione dell'armocromia, che ad oggi è uno strumento ancora usato non solo per valorizzare un personaggio e farlo risplendere ma anche per il suo opposto, quindi dare un aspetto più trascurato o trasandato.



Vorrei per ultimo prendere il caso di Angelina Jolie (apparentente alla stagione primavera come Marilyn, quindi colori caldi brillanti e vivaci) in “Ragazze Interrotte” (1999) di James Mangold, dove il personaggio di Lisa Rowe è problematico, sociopatico e sottoposto ad elettroshock, in quale vive all'interno di un ospedale. Le hanno donato anche grazie all'armocromia dei vestiti, capelli e beauty il suo esatto apposto, quindi colori spenti e freddi.










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