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“X” - L’orrore dell’invecchiamento

  • Immagine del redattore: cinebucolico
    cinebucolico
  • 14 ott 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 3 dic 2022

a cura di: Carmen.


Presentato in anteprima al festival South by Southwest del 2022, Ti West ritorna sul grande schermo dopo film come “The Sacrament” e “In a Valley of Violence” proponendo un lungometraggio che prende il nome di “X: a Sexy Horror Story”; un’opera che attinge a piene mani da film cult del genere horror degli anni Settanta (come per esempio “Non aprite quella porta” di Tobe Hooper).

Siamo nel 1979, in Texas, la protagonista è Maxine Minx (Mia Goth) un’aspirante pornostar e compagna del produttore del film (Martin Henderson) di cui lei fa parte. Il resto della troupe è formato dagli attori Jackson (Scott Ramon aka Kid Cudi) e Bobby-Lynne (BrittanySnow), dal regista RJ (Owen Campbell) e dalla sua fidanzata Lorraine (Jenna Ortega). Il film a cui stanno lavorando è intitolato “The Farmer’s Daughters”, ambientato in una casa di campagna appartenente a una coppia di anziani, Howard e Pearl, affittata da Wayne per un paio di giorni per poter lavorare al loro progetto. Howard risulta particolarmente dispotico all’arrivo dei nuovi dei propri inquilini, arrivando addirittura a minacciarli con un fucile; Pearl (interpretata dalla stessa Goth) invece risulta una presenza innocua, limitandosi a spiare di nascosto gli attori, sviluppando un’ossessione morbosa in Maxine.

La scoperta del vero motivo della loro presenza suscita da parte dei due proprietari dello stabile, un’ira funesta che porterà a delle conseguenze violente.

L'espediente narrativo di “X” è incentrato sulla percezione dell’orrido che si prova nei confronti dell’invecchiamento e dalla frustrazione generata per lo stato in cui si trovano, in particolare quella di Pearl: l’équipe di giovani cattura la sua attenzione e scaturisce in lei una forte invidia, vedendoli sia come rappresentanti di qualcosa che lei non può più avere (come l’aspetto giovanile o l’attrattiva sessuale) sia come sul punto di realizzare le proprie ambizioni, cosa che lei non è riuscita a fare nel corso della sua vita. Tutto ciò porta a delle riflessioni interessanti.

Pearl non può evitare di rivedere sé stessa in Maxine. Questo sovrapporsi d’identità tra i due personaggi, rispettivamente protagonista e antagonista principale, è enfatizzato dal fatto che entrambi sono interpretati dalla stessa attrice (Mia Goth).

L'anziana diventa sempre più ossessionata dal volto di Maxine, dalla sua pelle, dalla sua giovinezza e soprattutto dalla sua ambizione. “X”, infatti, sembra dare il suo massimo proprio quando affronta in modo inquietante questi due personaggi. I loro desideri e frustrazioni, analogie e differenze in una storia dalle forti ma mai invasive implicazioni sociopolitiche; è interessante per la sua complessità legata alla riflessione sul tempo e sulla società americana. Maxine e Pearl finiscono per rappresentare due facce della stessa medaglia, i due lati opposti di uno scontro generazionale soggiacente, destinato a ripetersi nel tempo in una società governata da repressione identitaria e sentimenti pudici.

Maxine, allontanata dalla sua famiglia, si rifugia nel cinema a luci rosse, come atto sovversivo e di liberazione individuale, mentre Pearl, memore di un passato ormai remoto, si trova in parallelo a ricercare la propria passione perduta in uno sfogo carnale che, non potendo più rivestirsi della sfera sessuale, riversa su una strage di massa.

Se ve lo siete perso, ve ne consiglio caldamente la visione. Anche perché è prevista l’uscita in Italia del prequel, intitolato “Pearl”; il secondo capitolo della trilogia horror pianificata dal regista, seguito da “MaXXXine” che concluderà la trilogia che vede protagonista la meravigliosa Mia Goth.

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