Il Fantasma e la Signora Muir: una storia d’amore infestata
- cinebucolico
- 31 ott 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 2 mar 2023
a cura di: Camilla.

In occasione di questa giornata, somministrataci sin dall'infanzia attraverso racconti e travestimenti di fantasmi, streghe, zucche e figure altrettanto spaventose, ci tenevo a scrivere di un film che ho avuto modo di scoprire per caso esplorando la filmografia di Gene Tierney, incentivata dalla visione di Laura (1944) dir. Otto Preminger. Abbandoniamo l’idea di un film animato alla Tim Burton per lasciarci trasportare da una pellicola gotica in bianco e nero dal tenore romantico: The ghost and Mrs. Muir (1947) diretta da Joseph L. Mankiewicz. La colonna sonora è gentilmente offerta dal compositore Bernard Herrmann, futuro e devoto collaboratore del cosiddetto “Maestro del brivido” Alfred Hitchcock, ma la storia mi ha subito riportata al testo di un brano di Florence Welch (Haunted House) che vorrei abbinare alle parole di presentazione del film come se andasse di pari passo con le sue immagini.

Il film vede come protagonista l’affascinante Gene Tierney, nei panni di una vedova di nome Lucy, che non volendo essere condannata ad una vita di privazioni stando alle regole della famiglia del marito, decide di allontanarsi con la sua bambina per affittare una villa sulla costiera inglese. Un’abitazione da marinaio che riflette il suono delle onde del mare, circondata da gabbiani volanti, la cui atmosfera richiama i versi di una poesia di John Keats. Tuttavia, per anni nessun altro essere umano è stato più in grado di metterci piede poiché si mormorava fosse infestata dallo spirito dell’ex proprietario, il capitano Daniel Gregg. Lucy non si lascia intimorire dalle voci e ne rimane incantata alla prima visita, addirittura entusiasta di fronte all’idea che possa aggirarsi lo spirito del navigante.
“My heart is like a haunted house
There's things in there that scratch about
They make their music in the night
And in the day they give me such a fright”
Trasferitasi con la figlia Anna e la sua fidata aiutante Martha, Lucy ha modo di fare conoscenza con lo spettro che tenta invano di spaventarla con le classiche manifestazioni per farla fuggire dall'abitazione.

Ed è qui che entra in scena Rex Harrison nelle vesti di un marinaio di classe dall'atteggiamento burbero, a tratti umoristico, ma dall'animo romantico, probabilmente generato dalla sua esperienza in mare. Entrambi affascinati dai rispettivi forti caratteri, i due personaggi instaurano un rapporto platonicamente romantico. Il fantasma si affezionerà particolarmente a Lucy al punto di soprannominarla “Lucia” e l’aiuterà a rimanere nella villa quando le sue condizioni economiche tenteranno di ostacolarla. Scrivono così l’avventurosa e molto romanzata biografia del capitano che si rivelerà un successo e darà a Lucy l’indipendenza economica per continuare a pagare l’affitto, ma anche la possibilità di conoscere l’amore “in carne ed ossa”.
L’amore ormai maturato nei confronti dell’affascinante donna, poterà il capitano a farsi da parte, dichiarandole il suo amore in sogno, per concederle di vivere i suoi anni di gioventù in tutta la sua bellezza esorcizzando dal suo cuore quel romantico sentimento infestato.

Il regista si rivela magistrale nel mantenere desta la nostra attenzione e nel giocare sul confine tra realtà e immaginazione ricreando un’atmosfera surreale che avvolge l’intera vicenda conferendole uno straordinario fascino, ma anche il dubbio se la visione del fantasma sia reale o frutto del sogno della protagonista. Il merito va a anche un cast eccezionale, con il volto di Gene Tierney, che si presta perfettamente a destare mistero e dolcezza attraverso il suo intenso sguardo e l’umorismo inglese ma malinconico di Rex Harrison.
In conclusione, sebbene l’intento principale della pellicola sia una fusione tra realtà e onirico sullo sfondo di un sontuoso bianco e nero, quella inscenata, è una storia d’amore vera connotata da attrazione, sensualità, empatia, separazione, dolore ma soprattutto attesa. Un’attesa lenta e lugubre ma che infine verrà premiata.
“Do you remember winding your arm around my shoulder
As we wandered 'round the hill?
Now I'm in that fog forever
And full collaboration with the weather 'cause I'm not free at all”

Comments