IL VIDEOCLIP, STORYTELLING IMMEDIATO E METAFORICO: gli esempi nei videoclip di Tamino Amir
- cinebucolico
- 10 apr 2023
- Tempo di lettura: 6 min
Aggiornamento: 12 apr 2023
a cura di: Gisella.

Nel corso degli anni i videoclip sono passati da essere semplice trasposizione della musica in immagini, all'avere una propria storia, a raccontare storie attraverso riferimenti letterari, cinematografici e una grande cura nei dettagli.
I primi videoclip risalgono al 1940 con la comparsa del Panorama Soundie, che aveva un vasto repertorio di clip da 3 minuti chiamate appunto "soundies"
Ma è solo nel 1970 che si afferma come mezzo di comunicazione e intrattenimento, rivoluzionando la musica pop e rock. Nel 1990 raggiunge forme più elaborate, anche grazie all'utilizzo degli effetti digitali.
I videoclip fanno spesso riferimento a storie della cultura popolare: opere letterarie, film, o miti, ed è proprio il caso dell'artista di cui andremo a parlare.
Tamino Amir Moharam Fouad, conosciuto artisticamente come Tamino, è un cantautore belga-egiziano, classe '96, che fonde nei suoi brani e nelle immagini dei suoi videoclip la cultura europea con i suoni e i colori del mondo arabo. Il suo album di debutto Amir, è una perfetta introduzione di quello che si rivelerà il suo stile artistico.
A curare i suoi video, così come le copertine dei suoi album, e molti altri contenuti è il fratello Ramy Moharam Fouad, 23 anni, fotografo e regista che nonostante la sua giovane età riesce ad avere già uno stile ben definito.
I due fratelli hanno spesso dichiarato di riuscire a lavorare insieme con molta sintonia, e che la loro determinazione li ha portati a raggiungere sempre i migliori risultati.
In un'intervista del 2018 per Knack Focus, il più giovane ha infatti dichiarato:
"Insieme non possiamo fare niente di brutto, lo credo davvero. Non ci arrendiamo finché non ci sembra tutto al posto giusto"
E lo hanno sicuramente dimostrato con il loro primo videoclip girato insieme: Cigar (2017), Rami aveva solo 16 anni e ha rivelato la soggezione nel trovarsi a lavorare con persone più adulte, ma ciò non gli ha impedito di tirare fuori un video ricco di significato e già un assaggio di quello che sarà il suo stile.
Nel video di Cigar sicuramente il primo parallelismo da fare è quello con il celebre quadro di Van Gogh "Scheletro con sigaretta accesa" che nel videoclip vediamo prendere vita come metafora della morte, che vaga di notte in diversi luoghi della città, avvicinandosi a coloro che sembrano aver perso ogni speranza, risucchiati dalla vita, che adesso li lascia senza forze.
Tramite le immagini cupe ma ben definite siamo trasportati in una dimensione quasi onirica, che ci porta ad esplorare anche il nostro inconscio, tra dubbi e paure, impersonate da uno scheletro che cerca di raggiungere le anime che vorrebbero sfuggirgli.
https://youtu.be/VFBwYKfnJw0 "Cigar" - music video
Un'altra collaborazione dei due fratelli che non può passare inosservata è quella di Persephone (2018), una canzone che reinterpreta il mito di Persephone e Ade, e che lo fa in maniera sublime anche proprio grazie alle immagini che vediamo nel videoclip.
I due hanno voluto rappresentare il mito in maniera "leggera", per bilanciare l'importanza e la profondità del testo e della storia che rappresenta.

Attraverso le delicate immagini in bianco e nero, vediamo rappresentata la vicenda per ciò che è, un mitologico ed oscuro racconto, ricco anche di passione, e diviso tra possesso e desiderio. Nel corso degli anni il mito è stato reinterpretato e raccontato in moltissimi modi diversi: Persephone rapita e costretta alla fame, rapita ma trattata con amore da Ade tanto da innamorarsi di lui. Con questa sua versione, Tamino racconta una versione delicata ma decisa allo stesso tempo, un amore da parte di chi forse non è capace di amare, da parte di chi distrugge ogni cosa che tocca. E per rendere meglio questo concetto vorrei soffermarmi sulla metafora "I am fall" utilizzata nel brano, riflessione nata grazie ad un commento trovato proprio sotto il video della canzone:
"How brilliant is the line "I am your fall"?! It refers both to autumn (that starts on Earth when Persephone goes in the Underworld) and a fall because everything decays and goes underneath life, when Hades is there."
https://youtu.be/aeaBJfzTKl8 "Persephone" - music video
Prima di passare ad approfondire i brani del suo ultimo album Sahar, vorrei soffermarmi su un altro brano facente parte dell'album Amir: Tummy, brano del 2018, il cui video è nuovamente diretto da suo fratello Ramy, questa volta affiancato dal regista Bastiaan Lochs, che ritroveremo spesso alla regia di altri videoclip.
In questa canzone viene raccontata la vita di una statua faraonica vivente, che ogni giorno vive la sua giornata in maniera letteralmente statuaria, tra gli sguardi e l'ammirazione dei passanti.
Ma la sua particolarità sta nel fatto che nonostante ogni sera provi a lavare tutti i brillantini dorati che gli ricoprono il corpo, la mattina seguente si risveglia nuovamente ricoperto dagli stessi brillantini.
Questa immagine può essere indubbiamente interpretata come una metafora, una sorta di cerchio al quale non si può sfuggire, Ramy ha rivelato di essersi ispirato ad "Amir" nome dell'album, nonché secondo nome di Tamino. Amir significa principe in arabo, e un principe non ha scelta, è nato così. E questo vale anche per i musicisti, non puoi sfuggire da ciò che sei.

Tamino ha raccontato che il video si rifa molto anche alle sue origini, non tanto per raccontarle, quanto piuttosto per cercare di scontrarsi con l'immaginario che le persone hanno quando scoprono che ha origini egiziane, pensando subito a piramidi e faraoni.
"Ci sono in realtà poche piramidi nella mia musica. Quando penso alla mia musica penso alla firqa, un'orchestra del medio oriente, che include strumenti come l'oud e il ney, come quelli che mio nonno, o Umm Kulthum suonavano.
Intervista per Knack Focus, 2018

https://youtu.be/HB6JjgEubrk "Tummy" - music video
Passando al suo secondo, e più recente album, Sahar, dove possiamo indubbiamente notare una crescita ma allo stesso tempo uno stile che non muta, ma che procede verso una strada che Tamino sembra avere ben definita.
Anche da questo secondo album sono molti i video ricchi di significati e riferimenti di cui potremmo parlare.
Ho deciso di soffermarmi su tre tra questi. Il primo è Sunflower ft. Angèle, canzone ispirata al mito che vede protagonisti la ninfa Clizia e il dio Apollo. Nella mitologia greca il girasole indica un amore non ricambiato, la malinconia unita alla dedizione della ninfa Clizia, da sempre innamorata di Apollo.
Ma l'ispirazione per il videoclip non è legata solo al mito, ma anche alla novella di Italo Calvino, "La distanza della luna", che vede protagonista un terzo "personaggio" che è appunto, la luna.
La luna di Calvino è un viaggio straordinario, tra le sofferenze di amori non ricambiati e riscoperta della propria identità.
È sulla luna che si va a prendere il latte ne La distanza della Luna (Le Cosmicomiche).
È sulla luna che si perdono due innamorati.
La luna, così, diventa un rifugio.
Ma è anche il luogo in cui si capisce chi si è, veramente.
E tramite le immagini di questo video, curato nuovamente dalla coppia Ramy Moharam Fouhad/Bastiaan Lochs, viene rappresentata la potenza dell'amore, quell'amore che va oltre la fisicità, quello che ci fa prendere cura dell'altro nonostante gli impedimenti e le difficoltà, nonostante il rifiuto e la sofferenza.
https://youtu.be/vO5Ma9NmM4w "Sunflower" - music video
Altro video ricco di metafore è You don't Own Me, nuovamente diretto da Bastiaan Lochs e Ramy Moharam Fouad.
Tamino ha esplicitamente raccontato di aver preso ispirazione per il testo dal libro del neurologo Viktor Frankl "Men's Search For Meaning" (1946), una raccolta di memorie dei suoi anni trascorsi in un campo di concentramento, di come un'esperienza così brutale può distruggere l'umanità di una persona.

Questa canzone, così come il video, possono adattarsi a qualsiasi tipo di oppressione, violenza fisica, psicologica, senso di controllo di un individuo su un altro.
Tramite le immagini forti, i colori caldi e cupi, you don't own me trasmette la frustrazione di sentirsi incatenati e la forza di riuscire a liberarsi.
Rappresenta la difficoltà che spesso si può avere nel prevalere, la difficoltà di scrollarsi di dosso l'idea che qualcun altro può essersi fatto di noi.

https://youtu.be/g5QOqOK2fXE - "You Don't Own Me" music video
Altra ispirazione ricorrente nel suo lavoro, e in particolare nel primo singolo "The First Disciple" (2022) diretto da Bastiaan Lochs & Jonathan Van Hemelrijck, che ha anticipato l'uscita del nuovo album, è il poeta Khalil Gibran, e la sua opera più famosa "Il Profeta" (1923)
The first disciple racconta la caduta di un idolo, un profeta, e lo fa con una potente semplicità.
L'illuminazione è bassa, le pareti sono piene di graffiti e Tamino siede in mezzo a una folla di suonando l'oud, una specie di liuto originario del Medio Oriente.

La canzone può raccontare la storia dello stesso artista, le difficoltà di gestire le attenzioni ricevute, di riuscire a rimanere se stessi, ma allo stesso tempo parla ad un idolo, un profeta appunto, che accecato dalla sua fama non riconosce più colui che gli ha dato fedeltà e fiducia.
Anche in questo video siamo accompagnati da luci soffuse, ma in questo caso abbiamo ampi spazi, pieni di persone, ma allo stesso tempo la camera mantiene l'individualità, quasi come fosse un riflettore che segue l'artista, il quale si muove tra la folla, quasi in cerca di uno spiraglio di vita normale. Una corsa che può anche essere vista come il bisogno, nonostante tutto, di provare a raggiungere costantemente quella fonte d'ispirazione che adesso sembra aver voltato le spalle.
https://youtu.be/Tf0MEW_Z9w8 "The First Disciple" - music video
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